Joseph (Fabrice Luchini), un anziano ebanista francese, ormai vedovo, viene raggiunto
da una telefonata tanto inaspettata quanto tragica: suo figlio Emanuel e il compagno di lui
Joachim sono morti in un incidente aereo. La coppia aspettava una bambina tramite una
madre surrogate. Che ne sarà de “la petite”?

Quello che vedrete è un film che, con grande delicatezza e normalità, affronta i temi
dell’elaborazione del lutto e della “maternità surrogata”. La Petite è un “dramedy” capace
di affrontare temi difficili, senza moralismi, con gusto e pacatezza.

Il pianoforte di Ludovico Einaudi, la sagoma sempre riconoscibile, anche sotto una
barba incolta, di un grande Fabrice Luchini e la convincente interpretazione della
combattiva Mara Taquin (nei panni della madre surrogata), sono solo tre delle armi
vincenti del regista Guillaume Nicloux, che traduce per lo schermo il romanzo Le
berceau di Fanny Chesnel e scopre il gusto di una narrazione lineare e semplice ma
ricca di emozioni.

La Petite è un film che ci ricorda che, prima delle leggi, prima delle convinzioni etiche e
morali e prima delle chiacchiere da bar, ci sono l’umanità e l’amore che poco hanno a che
fare con le regole.

Venite a vedere questo gioiellino cinematografico che vi emozionerà.